Il punto non è che si voleva chissà quale panegirico di Benedetto XVI (presumo anzi che Joseph Ratzinger non avrebbe gradito alcuna enfasi sulla sua persona). Né che le cose dette da papa Francesco nella sua brevissima omelia, peraltro costruita su quattro citazioni da discorsi del predecessore, diano adito di per se stesse a qualche obiezione. Sono anzi ineccepibili.
Il punto è che, nella vita umana, le circostanze contano, eccome. Ci sono cose che, in certi momenti, non si possono non fare o non dire. La circostanza di oggi, il funerale di un papa celebrato dal suo successore, era eccezionale ed esigeva un comportamento adeguato. Il papa, prendendo la parola, non poteva esimersi dal dovere di interpretare il senso dell’attuale momento della vita della chiesa, offrendo autorevolmente ai fedeli una chiave di lettura del pontificato di Benedetto e del proprio, visti nel loro problematico rapporto. Doveva farlo proprio perché esiste – come si fa a non vederla? – una discontinuità tra l’uno e l’altro pontefice che è un problema grave, da un punto di vista cattolico. Occorreva perciò illustrare, se vi sono, le ragioni di una continuità più profonda e nascosta che salda e salva l’istituzione, al di sotto dei contrasti apparenti. Oppure assumersi coraggiosamente la responsabilità della rottura introdotta, rispetto a tutta la tradizione precedente, salvando però la stima per l’operato del defunto e valorizzandolo per quanto possibile.
In ogni caso, oggi Francesco non poteva evitare di affrontare Benedetto XVI parlando seriamente della sua persona e della sua opera. Poteva forse non farlo per tutto il resto di questi quasi dieci anni, pensando di cavarsela con le battute elogiative sul “nonno saggio” e la persona gentile a cui si vuole tanto bene. Oggi no. Purtroppo, qualunque cosa si pensi dell’omelia di Francesco (e in generale del suo comportamento in questo frangente), mi pare indiscutibile che si è trattato di un discorso assolutamente generico, che sarebbe andato bene per qualsiasi altro defunto, anzi fruibile quasi senza modifiche per ogni altra occasione. Un “discorso di circostanza”, ma non un discorso che prendeva sul serio la circostanza. Così però, nell’ottica della “chiesa di papa Francesco” Benedetto diviene definitivamente una presenza residuale e scomoda, un problema irrisolto di cui si spera di essersi sbarazzati. (In realtà, io credo e mi auguro che conterà assai più da morto che da vivo, nell’esperienza della chiesa).
Posso immaginare alcuni dei motivi per cui Francesco non era in grado di fare ciò che oggi avrebbe dovuto fare. Resta però il fatto che quello di oggi è un atto mancato. Tra il papa morto e il papa vivente, è quest’ultimo che oggi è sembrato più mancante. E non è un bene per la chiesa.
Fiorenza ha detto:
Aspettando i Re Magi, una poesia:
La Speranza, di Czeslaw Milosz
La speranza c’è, quando uno crede
che non un sogno, ma corpo vivo è la terra,
e che vista, tatto e udito non mentono.
E tutte le cose che qui ho conosciuto
sono come un giardino, quando stai sulla soglia.
Entrarvi non si può. Ma c’è di sicuro.
Se guardassimo meglio e più saggiamente
un nuovo fiore ancora e più d’una stella
nel giardino del mondo scorgeremmo.
Taluni dicono che l’occhio ci inganna
e che non c’è nulla, sola apparenza.
Ma proprio questi non hanno speranza.
Pensano che appena l’uomo volta le spalle
il mondo intero dietro a lui più non sia,
come da mani di ladro portato via.
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Ubi humilitas, ibi sapientia. ha detto:
Ieri sera ad una trasmissione che danno su TV2000 prima del Rosario da Lourdes delle 18:00m era ospite l’eccellentissimo e reverendissimo ecc. cardinale di Santa Romana Chiesa Marcello Semeraro prefetto del Dicastero delle cause dei santi.
Richiesto su una eventuale dichiarazione di dottore della Chiesa di Benedetto XVI, faceva presente che non è che conta essere un stato un illustre ed eminente teologo ed aver prodotto testi sommamente magisteriali, ma quello che conta è far fare passi dottrinali in avanti alla dottrina della Chiesa.
Ho preso la cosa “sportivamente” ed ho pensato:
“caz.. , allora si può fare dottore della Chiesa il suo amico Francesco, che con Amoris Tristitia, e con l’etc. nel Motu Proprio sulle cause di nullità matrimoniale, nonché col “apprezzo il femminismo”, e tacendo per brevità di molto altro, di “passi in avanti” alla dottrina della Chiesa be ha fatti fare parecchi…”
Ehhhhhhh….
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Ubi humilitas, ibi sapientia. ha detto:
Con la Dichiarazione di Abu Dhabi addirittura più che passi, la dottrina della Chiesa ha fatto i salti…
(che siano nel “vuoto” è un’altra storia… !!)
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sircliges ha detto:
Eppure non sempre fare un passo avanti è una cosa buona. Per esempio quando sei sull’orlo di un burrone.
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Maria Cristina ha detto:
Ora che il semplice lavoratore nella Vigna del Signore e’
passato la’ dove i servi fedeli e saggi hanno la loro ricompensa,
La Vigna del Signore sara’ devastata da cinghiali teutonici e si tentera’ di estirparne lo e radici
il modo che i vitigni non diano piu’ frutto. Poi una volta distrutta
questa anacronistica Vigna si costruira’ finalmente il Falansterio
Dell’ Utopia, la Casa della Fratellanza Universale, il Tempio sincretistico
Intanto ai funerali di Benedetto e’ calata su Roma la nebbia.
Segno dei tempi : la nebbia in cui tutte le vacche sono grigie.
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Fiorenza ha detto:
Sono arrivati! Questa, di un anonimo del 1300, è la mia “Adorazione dei Magi” preferita (una delle mie preferite), perché è tutta luce:
https://www.metmuseum.org/art/collection/search/459133
Buona Festa a tutti.
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Ubi humilitas, ibi sapientia. ha detto:
Discorso di Benedetto XVI sui Magi:
https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2005/august/documents/hf_ben-xvi_spe_20050820_vigil-wyd.html
Pura goduria spirituale!
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Fiorenza ha detto:
LA SPERANZA
https://lanuovabq.it/it/il-seme-piantato-da-benedetto-e-gia-diventato-un-popolo
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Fiorenza ha detto:
Di nuovo: Buona Festa dell’Epifania, Leonardo e cari amici del blog.
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leonardolugaresi ha detto:
Grazie, Fiorenza, degli auguri, ricambiati di tutto cuore, e di questi regali.
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Fiorenza ha detto:
“…se qualcosa la morte di Benedetto XVI e i suoi funerali ci insegnano, è che in questo popolo devoto e orante è la speranza della Chiesa: un popolo irriducibile a ideologie e diatribe di politica ecclesiastica, che vive lieto e certo di una strada chiaramente indicata, anche in un periodo di grande turbolenza e confusione…”
Vorrei dire e pensare, sempre cose questa: dirle e pensarle all’infinito. E poterle condividere. Era questo il tono che io ritrovavo in ogni amata parola (e in ogni amato silenzio) dell’amato Benedetto.
Buona Festa.
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Fiorenza ha detto:
“…dire e pensare, sempre, cose come questa”: ho corretto gli errori! Mi ero mangiata una parola e una virgola.
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Fiorenza ha detto:
Che ci faccio qui?
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leonardolugaresi ha detto:
Non parli da sola, nel vuoto 🙂 . Tieni conto però che qui le comunicazioni sono lente, come una volta: parte un messaggio e prima che arrivi a destinazione ce ne vuole … l’altro magari viene qui solo a mezzanotte e tre quarti …
Però qualcuno c’è, anche se silente.
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Fiorenza ha detto:
Leonardo, grazie, Dio ti benedica.
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Fiorenza ha detto:
Dicembre a Firenze” di Josif Brodskij (solo le prime 2 strofe):
I
Le porte aspirano aria, espirano vapore; ma
non tornerai qui, dove divisa in coppie
la popolazione passeggia sull’Arno sgonfio
simile a una nuova specie di quadrupedi. Le porte
sbattono, escono bestie sull’asfalto.
C’e’ davvero qualcosa della foresta nell’atmosfera
di questa citta’. E’ una citta’ bella, dove
a una certa eta’ semplicemente distogli lo sguardo
dalla gente e cali la visiera.
II
Sbattendo le palpebre, affondando nell’umido crepuscolo,
l’occhio ingoia i lampioni come pillole per la memoria; e
il tuo portone a due minuti dalla Signoria allude
sordamente, secoli dopo, alla ragione dell’esilio: accanto
al vulcano non si puo’ vivere senza mostrare il pugno,
ma non puoi neanche aprirlo, quel pugno, morendo,
perche’ la morte e’ sempre una seconda Firenze
con l’architettura del Paradiso.
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leonardolugaresi ha detto:
Qui ho bisogno di aiuto per capire la poesia (di poesia mi intendo poco, l’ho detto più volte). Davvero Firenze è così, vista da dentro? Fiorenza, Vanni (che da un po’ è silente) e altri fiorentini che passano di qui in incognito magari lo sapranno.
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Fiorenza ha detto:
E’ stato un giorno bellissimo. “Sorgì, rivestiti di luce”….”è un comando”….”Dio si manifesta”….”Sorgi, riconoscilo”…”Dio si fa conoscere”: “prostrati, lo adorarono”….”Dio vuole parlare alla tua intelligenza”….”i Magi sono giunti dall’oriente perché sono uomini intelligenti, hanno letto, hanno scrutato, hanno visto i segni, hanno messo insieme tutto…”, “si sono mossi, sono giunti a un luogo…”
(dall’ Omelia di don Alberto Secci)
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Fiorenza ha detto:
Epifania: elogio dell’intelligenza
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Fiorenza ha detto:
Questa lunga pagina (che soltanto ora riesco finalmente a chiudere) è stata, per me (o tale voleva essere, nelle mie intenzioni), una specie di canto per Benedetto: scusatemi se ho abusato della vostra pazienza.
Ultime note: il ricordo della sua visita pastorale ad Arezzo, la città in cui sono nata.
Presi il treno, arrivai al momento giusto, e in due precisi momenti mi trovai, per puro caso o per grazia, non lo so, proprio vicinissima a lui. Silenzio su quei due momenti.
Era un giorno di sole, e il papa celebrò la Messa all’aperto, nel grande parco che circonda il Duomo. Eppure, quando arrivò il momento della sua programmata visita alla Verna (e io avrei voluto seguirlo anche là, dove in quegli anni ero “di casa”), si scatenò una improvvisa tempesta di neve: di una violenza tale che gli impedì di partire. Silenzio anche su questo.
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Vanni ha detto:
Grazie per tutti questi bei regali di principio d’anno ai quali aggiungo anche il mio, destinato a chi vuol ritrovare a Firenze le tracce dei viaggiatori venuti dall”oriente, un po’ come fecero i Magi, si parva licet.
https://it.latuaitalia.ru/art/sulle-tracce-russe-a-firenze/
P.S.: Sono un po’ preso in questo periodo: nipoti, ricorrenze familiari, visite mediche anche con trasferta extraregionale (e probabile mio intervento all’orizzonte). Ma vi leggo con la solita stima ed amicizia. Buon anno.
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leonardolugaresi ha detto:
Vanni, tienici informati (se a te non dispiace). Le preghiere, più sono circostanziate e meglio è (tanto poi ci pensa Dio a farne l’uso migliore). Se, per esempio, a un certo momento ci dici “il tal giorno alla tal ora mi operano”, noi qui si fa il possibile per importunare nostro Signore con insistenti richieste che tutto vada per il meglio …
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Vanni ha detto:
https://www.arezzonotizie.it/video/botoli-ringhiosi-aretini-dante.html
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Fiorenza ha detto:
Vanni, quell’accenno a visite mediche eccetera mi ha atterrito. Ma perché non ci avevi detto niente? E ora che si fa? Come si fa? Perché non hai chiesto anche tu una preghiera alla comitiva, come aveva fatto Leonardo? Questo non mi impedirà di pregare per te, però… Tristissima. Quando è la “trasferta regionale”? Potresti, per favore, tenerci aggiornati? Per favore…
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Fiorenza ha detto:
Vanni, ma tu di Firenze che ne pensi?
Brodskij, per esempio, qui da noi, a Firenze, è come un Dante contemporaneo. E non solo perché è anche lui un esiliato: vede “la città bella”, ma anche il “nido di pietra” che non solo lo ha destinato all’esilio ma che “già” è luogo d’esilio
Nella strofa VI di quel suo “Dicembre a Firenze”, Firenze e Ravenna sono addirittura la stessa cosa:
“in un caffè polveroso”, ornato di affreschi gloriosi, “nella gabbia, avvertendo penuria di terzine, / un vecchio cardellino esegue i suoi gorgheggi”. E “canta / il cardellino nella sua Ravenna di ferro battuto”.
Non sarà così, per lui, in altre città italiane: a Venezia, dove si è sentito allargare il cuore, vorrà essere sepolto.
E’ proprio Firenze che gli fa quell’effetto. Anche a me.
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Fiorenza ha detto:
Messaggio per Adriano.
Adriano, lo chiedo a te perché se mi rivolgo alla comitiva è come se parlassi al vento, non mi risponde mai nessuno.
Allora, il punto è questo: Vanni ha di nuovo problemi di salute, che si può fare?
A meno che non abbia problemi anche tu, visto che da tanto non intervieni… Paura…
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adriano ha detto:
Eccomi, Fiorenza. Prego già da molto tempo per la comitiva e per ciascuno indicandolo per nome a Dio Trinità, a Maria ed ai miei “tre + uno” (Florenskij, Stein, Bonhoeffer + padre Sergio). Prego anche per i famigliari di chi ha chiesto di farlo, come il Prof., ed anche per quelli per cui non lo si è chiesto, ma di cui si è capito che ne avessero bisogno. Del resto “credo la comunione dei santi”. Per questo, come alcune altre volte, metto nome e cognome.
Adriano Nicolussi
P.S.1 Sono intervenuto 4 giorni fa…
P.S.2 Niente gesti apotropaici (come suggerisce Vanni) ma un po’ commosso per l’interesse!
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Vanni ha detto:
Vado per ordine. Non so ancora quando dovrò operarmi, attendo notizie da chi di dovere. Confido nel fatto che si tratta di un intervento non così difficile e sono in buone mani. Per le preghiere mirate, dunque, aspettiamo una data, sennò si corre il rischio che ne tragga beneficio un bischero qualsiasi (scherzo, eh!).
Per Adriano: se conosci gesti apotropaici efficaci, mettili in azione, dopo aver letto il messaggio di Fiorenza!
Per Fiorenza, su Firenze: credo che il periodo migliore l’abbiamo già vissuto, ora è un mangificio/museo a cielo aperto, senza fiorentini o gente che la ama davvero. E mi vengono in mente le parole di James Joyce quando si trasferì a Roma da Trieste:
“Roma è come un uomo che si mantiene mostrando ai viaggiatori il cadavere di sua nonna”.
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Vanni ha detto:
Ma se la guardi dal Piazzale, magari al tramonto, ti viene da dire
“Te beata, gridai per le felici aure pregne di vita e pe’ lavacri che da’ suoi gioghi a te versa Appennino./ Lieta dell’aer tuo veste la luna di luce limpidissima i tuoi colli per vendemmia festanti e le convalli, popolate di case e di uliveti mille di fiori al ciel mandano incensi”.
E dopo c’è anche il ghibellin fuggiasco.
Un abbraccio affettuoso a Leonardo e compagnia bella!
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Fiorenza ha detto:
Grande Vanni, grande Adriano, grande Leonardo (i Re Magi) “e compagnia bella!”
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Fiorenza ha detto:
E, visto che siamo ancora nel tempo dell’Epifania, eccoli qua, i tre Re Magi nostri, proprio come me li immagino io. La “compagnia bella”, o comitiva, non si vede ma c’è: è quella a cui loro mostrano la stella:
https://www.foliamagazine.it/14862-2/
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Vanni ha detto:
Sentite com’è severo Brodskij. E ancora non aveva visto il peggio! Varrà anche per Firenze?
“Vorrei invece far notare che l’idea di trasformare Venezia in un museo è tanto assurda quanto quella di rianimarla con l’immissione di sangue nuovo. Intanto, quello che passa per sangue nuovo è sempre alla fine orina vecchia… ”
“Non rianimi un dipinto, tanto meno una statua:li lasci in pace, li difendi contro i vandali – contro orde di cui tu stesso, forse, fai parte.”
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Fiorenza ha detto:
Ma perché dici che è severo? Dice bene, non si rianima un dipinto, si lascia in pace. E comunque parla così perché ha ancora speranza in Venezia. Per Firenze no, questo non vale. Non vale la pena arrabbiarsi contro la selva oscura, Per lui a Firenze non c’erano I vandali ma i quadrupedi, le bestie.
Brodskij era dolcissimo.
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Maria Cristina ha detto:
Per ritornare all’ “atto mancato” di Francesco , ce ne sono stati tanti di atti mancati. Che facciamo ?Facciamo finta di niente ? Stendiamo un velo pietoso ?
Questa la lista fatta da un blogger del sito Chiesa e post Concilio
. 11Bergoglio durante il Sinodo amazzonico (6-26 ottobre 2019) torna a criticare il celibato ecclesiastico, nonostante il rimprovero rivoltogli da p. Benedetto XVI, tramite una lettera pubblica.
12. Bergoglio, il 4 ottobre del 2019 nella Basilica di San Pietro, presiede, infrangendo il I° Comandamento, una processione con l’ effige di una divinità tribale amazzonica, la Pachamama, a cui, è notorio in America Latina, si rendono sacrifici umani.
13. Bergoglio, ad oggi, non ha risposto ai cardinaliche chiedevano spiegazioni sulla questione della comunione ai divorziati risposati, dubbi posti, a loro dire, dall’enciclica del 2016 Amoris Laetitia.
14. Bergoglio con il Motu proprio -2021- Traditionis Custodes e con la successiva Lettera apostolica Desiderio desideravi abolisce il rito antico della Liturgia latina, contraddicendo, in modo plateale, il documento magistrale, Summorum Pontificum del suo predecessore.
15. Bergoglio non si inginocchia mai davanti al Santissimo Sacramento dell’Eucarestia.
16. Bergoglio si inginocchia e bacia i piedi dei suoi ospiti politici.
17. Bergoglio rilascia dichiarazioni irrituali sulla Madonna. Definita, in un’intervista al quotidiano La Repubblica, alla vigilia di Natale del 2021, “una donna di strada”.
18. Bergoglio in un’ omelia ad Astana, svolta a settembre del 2022, dichiara “Gesù Cristo si è fatto diavolo”.
19. Bergoglio ha definito delinquenti i preti che non concedono o differiscono l’ assoluzione del penitente in confessione, che è come chiamare delinquente Padre Pio.
20. Bergoglio ha fatto sospendere una trasmissione radiofonica di p. Cavalcoli, trasmissione in cui il teologo domenicano argomentava su peccato e castigo.
21. Bergoglio ha fatto sospendere a divinis p. Cavalcoli.
22. Bergoglio nulla ha fatto per accertare le accuse di abusi sessuali al gesuita artista (?) Rupnik, mosse da gruppi di monache.
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