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Mi permetto di consigliare, a chi ne ha la possibilità, la lettura di un articolo di Hans Urs von Balthasar, Teologia e santità, compreso nella raccolta intitolata Verbum caro, che in traduzione italiana fu pubblicata molti anni fa da Morcelliana, alle pp.200-229. Credo che ormai sia difficile da trovare, perciò ne riporto qui alcuni passi salienti.
«Nella storia della teologia cattolica è difficile trovare un avvenimento che sia stato in minor misura oggetto di attenzione e tuttavia la meriti maggiormente, del fatto che fin dall’alta Scolastica ormai vi siano stati solo pochi teologi santi» (p.200). Nel periodo precedente, cioè sostanzialmente nel primo millennio o poco più della storia della chiesa, «i grandi Santi […] nella loro maggioranza, erano anche grandi dogmatici, tanto che divennero “colonne della Chiesa”, sostegni per vocazione della vitalità ecclesiale proprio perché nella vita rappresentarono la pienezza della dottrina ecclesiale, e nella loro dottrina la pienezza della vita ecclesiale. […] nella vita di questi eroi, i credenti scorsero una diretta rappresentazione della loro dottrina, la testimonianza del suo valore, e in tal modo conseguirono una profonda tranquilità e sicurezza sull’esattezza di quanto era insegnato e proposto alla loro fede» [p.200].
«In breve, queste colonne della Chiesa sono personalità totali: ciò che insegnano lo vivono in un’unità così diretta […] che il dualismo tra dogmatica e spiritualità, tipico del periodo successivo, è loro ignoto» [p.202]
Mi sembrano parole da pesare una per una e da meditare attentamente.
(continua)