Ho riletto in questi giorni il piccolo “grande libro” di Peterson, Il monoteismo come problema politico. Tra le altre cose, mi ha colpito quanto sia bella (perfetta, oserei dire) la premessa. È brevissima (tutto il saggio, del resto, non raggiunge le ottanta paginette nella traduzione italiana: Brescia 1983), ma sono poche parole che valgono oro.
«L’lluminismo europeo, della fede cristiana in Dio, ha risparmiato soltanto il monoteismo, il quale è tanto problematico nel suo contenuto teologico quanto nelle sue conseguenze politiche. Per il cristiano l’agire politico può esistere soltanto alla luce della fede nel Dio trino. Questa fede si pone al di là di giudaismo e paganesimo, di “monoteismo” e “politeismo”. La problematica interna ad una “teologia politica” che s’ispira al “monoteismo” va chiarita attraverso un esempio desunto dalla storia. Sant’Agostino, che s’incontra ad ogni crocevia spirituale e politico dell’Occidente, aiuti con le sue preghiere i lettori e l’autore di questo libro!».
(Capisco che per alcuni lettori di questo blog non tutto di questo brano risulti chiaro, ma almeno il fascino di una prefazione ad un libro scientifico che si conclude così “naturalmente” con un invito alla preghiera penso che arrivi a tutti).