Dunque l’inconcludente chiacchierone che, con la sua banda di incapaci, sta portando allegramente il nostro paese alla catastrofe vuole una proroga dello «stato di emergenza».
Altri potranno spiegare assai meglio di me perché è una richiesta inaccettabile dal punto di vista costituzionale: vedo ad esempio che oggi lo fa, in modo limpido, Sabino Cassese sul Corriere della sera.
Da parte mia osservo soltanto che c’è da temere che gli italiani, sfibrati come sono, in questo momento sarebbero anche disposti a dare qualunque cosa a chiunque, purché sapesse cosa fare per salvarli dalla rovina, e lo facesse.
La tragedia è che lui, dei “pieni poteri” di cui vuol continuare a godere per altri cinque mesi almeno, non sa assolutamente che cosa farsene, se non perseguire il proprio personale galleggiamento. Venuto politicamente dal nulla, rappresentando politicamente il nulla (o qualcosa sì di molto reale ma così occulto che da un punto di vista democratico equivale al nulla), egli non ha idea di niente. «Dire altamente alte cose è un farle in gran parte»: purtroppo la politica in Italia nel corso degli ultimi centocinquant’anni si è troppo spesso appesa a questa sesquipedale cazzata di Vittorio Alfieri (contenuta, se non ricordo male, nel trattato Del principe e delle lettere) ed è andata avanti a forza di “parole alate”. Ora non ci sono più nemmeno quelle, e la mediocrissima retorica dell’avvocato non copre minimamente la nudità di un pensiero e di un’azione inesistenti.
L’emergenza c’è e come, ma è chiaro sin dalla fine di febbraio che cosa ci vorrebbe per affrontarla: un governo di salvezza nazionale politicamente forte perché legittimato da un patto emergenziale tra le principali forze presenti in parlamento e guidato da una personalità autorevole e riconosciuta a livello internazionale. Salus rei publicae suprema lex: un tale governo potrebbe sì ricorrere a tutti gli strumenti eccezionali che l’ordinamento prevede per fronteggiare le emergenze. Non costoro.
Maria Grazia Miccheli ha detto:
Ci vorrebbe Cincinnato. Non ne vedo in giro, purtroppo.
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Maria Cristina ha detto:
Il pericolo e’ che nel futuro venga riproposto lo schema sperimentato con successo in questa circostanza cioe’ “ facendo leva sulla paura primordiale, quella per la propria salute e la propria vita, si puo’ rendere il popolo sottomesso e docile a qualsiasi decisione anche impopolare e nociva purche’ venga debitamente presentata come necessaria per il suo bene e voluta non per motivi politici
ma dettata dalla SCIENZA rappresentata da una commissione tecnica di esperti “ .
Se il Covid 19 e’ riuscito a trasformare una intera nazione in un branco tremebondo di pecoroni che accetta acriticamente tutto, i politici del futuro potrebbero essere tentati a ripetere questa formula vincente. Se un futuro governo traballera’ bastera’ ’ evocare un tremendo pericolo sanitario all’ orizzonte per ottenere anni e anni di proroga .
Con lo spauracchio del “ se non fai cosi’ verra’ a prenderti il cattivo virus nero ( variante dell’ uomo nero con cui si minacciava i bambini ) , si potra’ governare
indisturbati le masse terrorizzate.
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Maria Cristina ha detto:
Il filosofo Agamben :
“la biosicurezza si è dimostrata capace di presentare l’assoluta cessazione di ogni attività politica e di ogni rapporto sociale come la massima forma di partecipazione civica. Si è così potuto assistere al paradosso di organizzazioni di sinistra, tradizionalmente abituate a rivendicare diritti e denunciare violazioni della costituzione, accettare senza riserve limitazioni delle libertà decise con decreti ministeriali privi di ogni legalità e che nemmeno il fascismo aveva mai sognato di poter imporre”.
Viene da chiedersi: che avrebbero fatto se a decidere quelle misure fosse stato il centrodestra?
Il secondo pensiero: “La pandemia ha mostrato senza possibili dubbi che il cittadino si riduce alla sua nuda esistenza biologica. In questo modo egli si avvicina alla figura del rifugiato fin quasi a confondersi con essa”.
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Andrea ha detto:
Bellissimo articolo.
Sul governo di emergenza nazionale inteso come da lei descritto non avrei nulla da eccepire. Ma nella pratica tremo perchè ad esempio il governo di emergenza creato per Monti fu un disastro perchè fece tante cose, ma… nell’intereresse dell’Italia assai poche a voler essere gentili.
E una nomina come quella di Draghi alla Pontificia Accademia delle scienze da parte di Francesco (che a nomine e non solo mi fa tremare i polsi) non vorrei fosse il primo passo per un governo di emergenza a guida Draghi o dove comunque questi avrebbe un peso importante. Il problema è: di chi si faranno gli interessi? Che sia per l’Italia ho molti dubbi.
Poi ci sarebbe da dire sul perchè il Pontefice del “non mi immischio” sia così attivo e per conto di chi, ma qui si apre un altro fronte e le questioni si complicherebbero ulteriormente.
Grazie Prof. Lugaresi per le sempre utili riflessioni.
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